Giordano in fumo non c’è apostasia per l’ortodossia che col bastone mena il gregge dal pastore, che usa i cani contro i ladri ed i lupi per frati e padri. Frà Giordano, domenicano, c’è il Cosmo in convento quando tutto è spento, nei libri proibiti sotto al letto c’è Erasmo, Copernico, l’Inquisizione. Bellarmino è il cardinale e al rifiuto di abiurare con incenso, mitra e morale può così sentenziare: “Essendo tu, fra Giordano che tu avevi detto ch’era biastiema grande il dire che il pane si transustantii in carne, dichiariamo te heretico, i tuoi libri all’indice tutti abbrugiati“. Ma per il Frate sono loro a temere il rogo più di quell’uomo, pestato e solo. Come ne “Gli eroici furori” Bruno è Atteone il cacciatore, s’imbatte in Diana che lo muta in cervo e sbranato dai suoi cani si rinnova nei riflessi di luce del lago e conosce sé, come ne “La cena de le ceneri” varca l’aria e le sfere cristalline e tutti i corpi celesti come fosse ad abitarli tutti, nell’animazione universale in cui dio è energia, è magia, causa principio et uno. Giordano Bruno, fratello in fumo, figlio di dio e di nessuno, aperti i chiostri della verità fra infinite vestigia, complicatio dei, explicatio dei, la materia è immanente, complicatio dei, explicatio dei, energia vivente. Possiamo tutti abitare i pianeti del Cosmo nell’espansione infinita, dove c’è sempre la vita, nell’infinito universo e mondi e mondi e mondi. Nascono mille galassie ogni pochi secondi con mondi. |